giovedì 15 novembre 2012

Disinformazione ed offese dai giornali

Sul un  noto giornale regionale del 14 novembre, in relazione ai selvatici (Caprioli e Cinghiali) sembra di capire che Cinghiali e Caprioli sono stati spinti fuori dale tane dal Tagliamento in piena ...

Beh, se qualcuno conosce questa giornalista, è pregato di informarla che Ginghiali e Caprioli non vivono in tane e quando piove o nevica o grandina, se la prendono tutta sulla groppa!

Non contenti, il 15 si rincara la dose contro i cacciatori citando un'esternazione di un politico che offende i cacciatori in generale, (non si cita la Riserva di Caccia e da qui si capisce che lo stesso non conosce la struttura organizzativa dell'attività venatoria in FVG) apostrofandoci come vigliacchi e senza scrupoli autori di un massacro (secondo indice che ci fa capire come lo stesso politico non conosca le complicate  modalità di prelievo degli ungulati in FVG) che prevedono numeri precisi su classi di sesso ed età.

Che dire? Mah! Comunque qualche considerazione viene spontanea:

Mi viene da pensare che ci sia più conoscenza in un bosciolo di montagna che in 10 laureati di città!

Visto che ciò, viene pubblicato anche con i nostri soldi, se vogliono continuare a fare informazione così superficiale, lo facciano con i soldi loro e non con i finanziamenti pubblici.

Speriamo che quando parlano di argomenti ben più importanti: salute, scuola, economia, ... sappiano di che cosa stanno parlando!

Infine un consiglio a giornalisti e politici perchè sta capitando troppo spesso che prendano degli svarioni:
Carissimi, prima di cimentarvi in argomenti che non conoscete o che presumete di conoscere, confrontatevi con chi è dentro l'argomento e poi ... scrivete!
Sicuramente i Direttori di Riserva (nomi ed indirizzi li trovate sul sito regionale) sono disponibili a ciò.


Il moderatore ha detto la sua, ora dite la vostra.

mercoledì 17 ottobre 2012

Animali meglio degli Uomini

Non è possibile che i cani & c. venvano tutelati meglio delle persone. La nuova Legge regionale sul benessere degli animali è veramente preoccupante. Come si fa a trattare gli animali come e meglio degli esseri umani? Abbiamo perso il lume della ragione? Oppure è giusto che sia così, che gli animali possano sostituire affetti ed attenzioni solitamente/normalmente umane?

martedì 16 ottobre 2012

Cacciatori e Passeggiatori a Parco

E' di questi giorni sui giornali locali un grosso dibattito sulla convivenza tra cacciatori e passeggiatori lungo il tratto del Torre.
Cosa ne pensate?

lunedì 24 settembre 2012

Dis - Fascette

Sono stati segnalati dei "processi verbali di accertamento" a carico di cacciatori per la restituzione fuori tempo delle fascette reputata dagli accertatori nel 31 gennaio.
La Posizione Organizzativa regionale, dott. Andrea Cadamuro, in riferimento a spiacevolissimi verbali (che per noi cacciatori significano solo guai) che contestano la data di restituzione delle Fascette inamovibili, chiarisce che il temine di restituzione non è il 31 gennaio ... ma il termine per la consegna del registro delle stesse ...

Di la tua sulla questione

sabato 23 giugno 2012

MISURE DI PROTEZIONE SIC Autogoal dei Cacciatori

Considerazioni sul tavolo tecnico tematico sulla forra del Pradolino e Monte Mia - Monte Matajur.


Si sono svolti ieri (19 giugno 2012) presso la sede Regionale due incontri sui SIC (tavoli tecnici sulla caccia e pesca) a cui erano invitati i portatori di interessi sul tema Caccia e della Pesca. Grazie alla cortese delega del pres. provinciale di una associazione venatoria, ho pututo partecipare ai "lavori".


La compagine amministrativa contava 7 membri, la pesca uno, l'ambientalismo 1, 6 direttori di riserva o delegati, un forestale, un ricercatore e un delegato di associazione venatoria (io) per circa 2 ore di impegno (16.30 - 18.30).


La presentazione e l'esposizione da parte amministrativa di tutto ciò che riguarda la protezione di fauna e flora è stata chiara e ben formulata dai relatori.


Non così la parte contenutistica. I disturbi e le minacce individuavano solo ciò che i cacciatori provocano con la loro presenza e quella dei loro cani per la caccia in battuta e la caccia alla piuma, con i foraggiamenti e con la percorrenza di piste forestali con fuoristrada per l'attività venatoria.


Sono stati fatti notare subito altri disturbi (le moto che percorrono le piste forestali nonostante i divieti). Il ricercatore ha ammesso tra i disturbi anche il turismo "orsino" per cui, in soldoni, è stata sottolineata la richiesta di ulteriore protezione per le aree SIC interessate allo svernamento dell'orso e la limitazione della caccia con il cane da ferma sopra i 900 m per la protezione dei tetraonidi di cui non si hanno notizie certe della presenza e consistenza.


E veniamo ai nodi

Il relatore, in un'affermazione personale, asseriva che la presenza dei carnivori è un'indicazione della buona situazione faunistica, infatti i carnivori possono essere presenti solo se ci sono prede, E su questo non possiamo che concordare.

Prima perplessità
:

Allora perchè stringere i nodi della protezione? Perchè non valorizzare ciò che i cacciatori hanno fatto e fanno per conservare e incrementare la fauna? La situazione faunistica attuale, non è forse così perchè i cacciatori sono stati capaci di gestire bene il patrimonio faunistico?


Il relatore ha proposto, tra le altre, come misure di protezione, di chiudere la caccia al 31 ottobre, nelle aree di svernamento dell'orso, di formalizzare le squadre, con il n° dei componenti e dei cani utilizzati, di individuare la superficie massima assogettabile ad una squadra e di individuare il numero massimo di battute con il cane agli ungulati, di limitare ai solo residenti, la possibilità di cacciare nei SIC, di individuare la forma della caccia di selezione come alternativa, di escludere la caccia alla piuma sopra i 900 m di altezza.
EBBENE: i cacciatori non hanno discusso su gran parte di queste proposte! Si è preferito fare gossip! Svergognando questa o quella squadra, o insinuando atteggiamenti illeciti su chi caccia in determinate zone della propria riserva. Mi dispiace sottolineare la poca "professionalità" dimostrata da noi cacciatori in una situazione in cui potevamo veramente dire la nostra! Ci siamo dati la zappa sui nostri piedi!!! Grande la goduria dell'ambientalista e del relatore che più volte ha incalzato l'ignaro delegato su che cosa intendesse quando ha affermato che un cacciatore con il cane da piuma sul Monte Mia non caccia beccacce ma ...
Ecco l'autogoal dei cacciatori. Avevamo l'opportunità di discutere, di fissare insieme all'ambientalismo, alla ricerca e alla parte amministrativa alcune scelte limitative in determinate zone delle nostre riserve. NON siamo stati capaci di farlo!



Dal punto di vista della gestione del gruppo, se i cacciatori hanno deviato sul focus, poteva essere il conduttore a riportare la discussione sulle questioni all'ordine del giorno per arrivare a punti di convergenza concreti.
Seconda perplessità:

Perchè non è stata chiesta sistematicamente l'opinione dei portatori di interesse sulle varie proposte di protezione per cui ne sarebbe uscito un documento concreto e la riunione avrebbe avuto un senso compiuto e non ne sarebbe uscito un incontro così inconcludente?



E la Pesca?NON è neppure stata presa in considerazione!
Perplessità: ...??



Sicuramente la strada intrapresa dall'amministrazione regionale è positiva, ma dal punto di vista economico mi chiedo quanto costi tutto questo! E' tanto difficile organizzare incontri concludenti ed economicamente accettabili?
Quanto costa rispettare il riposo di quell'orso che per qualche settimana alberga in qualche anfratto della Forra del Pradolino?

Quarta Perplessità:
Una quindicina di partecipanti per 2 ore di impegno (30 ore di lavoro), più le spese di viaggio per concludere poco o nulla, può essere ancora accettato nel contesto economico di crisi attuale?

mercoledì 2 maggio 2012

Anche la Litizzetto contro la Caccia

Nel corso della puntata del 29 aprile 2012 a Che tempo che fa, che vi invitiamo a vedere dal quarto minuto, Luciana Litizzetto parla del referendum contro la caccia.
La simpatica Luciana fa delle "battute" che sono quantomeno disinformanti per il grande pubblico. Vogliamo spiegare alla Litizzetto (e a Fabio) che che
la caccia non è un hobby né uno sport.
Forse è il caso di rettificare l'informazione.
Inoltre non ci piace l'invito a comperare in negozio ciò che la natura offre come diritto dell'uomo.

Concordiamo che Luciana ha diritto alla sua quaglia (che non vive nel bosco) e il suo fagiano, ma lo stesso diritto lo hanno gli altri a prendersi la loro quaglia e se a lei piace andare in negozio a comperare la carne di un animale che è nato e vissuto in gabbia, alimentato a mangimi, prenda in considerazione il fatto che ci può essere gente a cui piace prendere la propria quaglia, fagino e cinghiale, nati e vissuti in libertà, alimentati con ciò che la natura ha messo loro a disposizione!


Vedi il video

domenica 8 gennaio 2012

Alcol test per i Cacciatori: nuovi attacchi.

Non passa settimana senza che qualcuno offenda pubblicamente la categoria dei cacciatori, spesso ignorandone completamente i fondamentali e mistificando la realtà.


Questa volta è il turno di Elisa Vesnaver che nel suo intervento propone di sottoporre all'alcol test gli amanti delle doppiette.


Premesso che i ripetuti interventi della signora sugli organi di stampa risultano farciti di omissioni e offese alla categoria dei cacciatori sulle quali preferisco sorvolare in quanto esse stesse qualificano le caratteristiche di chi le esprime, voglio ricordare a tutti che i cacciatori vengono ciclicamente sottoposti, da parte di ufficiali sanitari, ad accertamenti volti a verificare eventuali abusi di sostanze alcoliche o stupefacenti, unitamente al possesso dell'idoneità psico fisica all'uso delle armi da caccia. Gli amanti delle doppiette, quindi, non avrebbero nulla da temere da questo genere di controlli, che evidentemente non appartengono al bagaglio di conoscenze della giovane Vesnaver. Altrimenti si sarebbe dovuta esimere da un’esternazione tanto risibile.


Ma c’è dell’altro. Infatti, nella sua furia iconoclasta per porre fine all'attività venatoria sul territorio che impropriamente definisce “parco del Torre”, la paladina della Lav, prendendo a pretesto l'incolumità delle persone, si spinge a chiedere l'aiuto dei cittadini per segnalare alle autorità eventuali abusi e violazioni della legge da parte dei cacciatori. Ebbene, solo pochi giorni or sono sulle pagine di un quotidiano locale, proprio Elisa Vesnaver e Barbara Novelli della Lav di Udine affermavano di aver “avuto modo di appurare di persona il rispetto, da parte dei cacciatori, delle distanze di sicurezza”. E, allora, dov'è la coerenza?


Ma la disinformazione continua quando la Vesnaver afferma che in Europa noi cacciatori italiani siamo i soli a poter entrare nei fondi privati spingendoci “fino alle porte di casa e nei parchi pubblici”, ben sapendo che, per legge, la caccia nei parchi è vietata.


Poche idee e ben confuse, anche quando l’esponente della Lav prende a pretesto la possibilità di abbattimento di cinque esemplari di coturnice (prelievo autorizzato dalla Regione) per sbandierare il rischio di estinzione della specie, mentre l'Ispra, massima autorità faunistica in ambito nazionale, ha certificato che in Italia nessuna tra le specie cacciabili è a rischio di estinzione!


La verità incontrovertibile, infatti, è che la caccia nel nostro paese non può mettere a rischio la consistenza delle popolazioni faunistiche. In un paese dove, fra ninnoli e nannoli, il cinquanta per cento del territorio è vietato all’attività venatoria e dove gli squilibri ambientali sono ormai quotidianamente sotto gli occhi di tutti, chiunque è in grado di rendersi conto che tutto ciò dipende principalmente da un’errata politica ambientale, purtroppo da  sempre in mano a speculatori, a una gestione della cosa pubblica a dir poco sciagurata, a una politica dei parchi che fa acqua da tutte le parti, connotata soprattutto dallo sperpero di denaro pubblico, clientelismi, farneticazioni anticaccia e poco più.  Cifre mistificatorie, infine, e sparate a caso dalla Vesnaver anche quelle secondo cui l'80% dei cittadini italiani sarebbe contrario alla caccia. C'è da chiedersi se questi numeri vengono forniti alla Vesnaver dalla sua colf.  Infatti, da un sondaggio del professor Enrico Finzi, condotto per conto dell’Astra ricerche – istituto notoriamente distante dal mondo venatorio -, emerge che il 53% della popolazione è a favore di una caccia regolamentata, sostenibile e sicura, proprio come risulta oggi. Con dati molto simili anche l'Eurispes smentisce i sondaggi animalisti sbandierati in tv e sui giornali dal ormai ex ministro Vittoria Brambilla e da altri esponenti del comitato Animal Friendly che vorrebbero addirittura un 90% di italiani contrari alla caccia. Propaganda smentita colpo su colpo da ogni rilevazione statistica. E anche dal recente sondaggio lanciato sul Corriere della Sera, si evince che su 70 mila intervistati soltanto il 44% si è dichiarato contrario alla caccia, dato che smentisce l’80% sbandierato dall’esponente della Lav.


Esternazioni di intolleranza, come è solita fare la signora Vesnaver, non giovano alla convivenza, tantomeno a capire i diritti e le ragioni degli altri. Il rispetto e il civile confronto potrebbero chiarire meglio tanti aspetti, da quelli venatori a quelli ambientali e faunistici. Infatti, il rispetto per gli animali non può prescindere dal rispetto verso le persone.
Sandro Levan consigliere nazionale Anlc (associazone nazionale libera caccia)


LEVAN Sandro
via Mons. Cattarossi, 31
33010 REANA DEL ROIALE (UD)
tel. 338 8184705