martedì 2 agosto 2011

Uno sguardo alla politica - LEGA-CACCIA binomio perfetto

Personalmente ritengo che Danilo Narduzzi, capogruppo in Consiglio regionale della Lega Nord, resti il migliore tra gli Assessori regionali leghisti della caccia e dell’agricoltura. Nel  suo mandato è stato sicuramente  più equilibrato e rispettoso del ruolo istituzionale rispetto al vulcanico  Zoppolato mentre al confronto con il settario e grezzo Violino appare  un gentiluomo alle prese con un piccolo bringantello tagliaborse.
Da assessore alla caccia, Narduzzi ebbe il coraggio di liberarsi dal pesante ed interessato condizionamento esercitato dal gruppo “interventista” del Circolo friulano della caccia che pretendeva di imporre la militarizzazione della gestione faunistico venatoria sulla base di una personale ed utilitaristica interpretazione della famigerata l.r. 30/99. Narduzzi riuscì a garantire una legittima ed efficace gestione pubblica del settore venatorio affermando il principio che la Regione tutela la fauna e non i cacciatori.

Anche lui tuttavia commise  un grave errore politico proponendo una legge che liberalizzava il prelievo di lumache e rane e che, in base ad una errata interpretazione della direttiva comunitaria, pretendeva di mascherare l’esercizio venatorio su specie protette spacciandolo per prelievo in deroga.

La conseguenza è stata una pesante procedura di infrazione comunitaria contro la Regione risolta solo nel 2007.

Si poteva pensare che Narduzzi avesse fatto tesoro di quell’errore politico ma confermando il principio che “errare è umano e perseverare è diabolico” vediamo che il nostro  eroe non si arrende ma anzi rilancia.

Questa volta però non si accontenta di peppole, fringuelli, lumache e rane stavolta ha messo nel mirino (dei cacciatori) oltre a colombi tortore e nutrie anche i cani e i gatti.

Consiglierei al riguardo una meditata lettura degli articoli 1, 2 e 18 della legge 157/92 che, per le parti che disciplinano la tutela della fauna, vincola anche la potestà legislativa delle Regioni a statuto speciale. Suggerirei inoltre un preliminare confronto con l’on. Michela Vittoria Branbilla che, oltre ad essere convinta ed attiva animalista  anticaccia, è anche il Ministro per il turismo nell’attuale Governo nazionale che, se non mi sfugge qualche ultimo dettaglio, è partecipato dalla Lega Nord.

Penso pertanto che l’ambizione del capogruppo LN di fare cassa politica (leggasi voti) a spese della fauna selvatica (patrimonio pubblico) sia destinata a fallire.

Se poi Narduzzi volesse veramente riequilibrare i sacrifici fatti dai cacciatori potrebbe far applicare da subito le norme della l.r. 6/08 che si propongono di affermare il ruolo del mondo venatorio nella gestione della fauna attraverso i Piani venatori distrettuali e realizzare l’obiettivo, per ora impedito, di affidare all’associazionismo venatorio la totale responsabilità della gestione venatoria intesa come “insieme delle attività necessarie per l’attuazione di un prelievo venatorio programmato e funzionale a conseguire gli obiettivi del PFR”.

Da uomo delle istituzioni qual’è, nonostante l’immagine che deve vendere, Narduzzi dovrebbe lasciare che le Riserve e i  Distretti si eleggano i loro Direttori ed i loro Presidenti nella piena autonomia riservata ad associazioni private mentre dovrebbe impegnarsi a far applicare le norme in vigore ( anche il Re è soggetto alle leggi).

Prima di fare questo però dovrebbe ricacciare i mercanti (sono sempre quelli del 2002) rientrati nel tempio (segreteria di Violino).

Non so se Narduzzi vorrà tener conto di queste banali consigli ma su due cose deve riflettere:

  • mancano 18 mesi alle elezioni;
  • bisogna fare tesoro degli insuccessi
Manfe' Lucio