mercoledì 2 maggio 2012

Anche la Litizzetto contro la Caccia

Nel corso della puntata del 29 aprile 2012 a Che tempo che fa, che vi invitiamo a vedere dal quarto minuto, Luciana Litizzetto parla del referendum contro la caccia.
La simpatica Luciana fa delle "battute" che sono quantomeno disinformanti per il grande pubblico. Vogliamo spiegare alla Litizzetto (e a Fabio) che che
la caccia non è un hobby né uno sport.
Forse è il caso di rettificare l'informazione.
Inoltre non ci piace l'invito a comperare in negozio ciò che la natura offre come diritto dell'uomo.

Concordiamo che Luciana ha diritto alla sua quaglia (che non vive nel bosco) e il suo fagiano, ma lo stesso diritto lo hanno gli altri a prendersi la loro quaglia e se a lei piace andare in negozio a comperare la carne di un animale che è nato e vissuto in gabbia, alimentato a mangimi, prenda in considerazione il fatto che ci può essere gente a cui piace prendere la propria quaglia, fagino e cinghiale, nati e vissuti in libertà, alimentati con ciò che la natura ha messo loro a disposizione!


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1 commento:

  1. Cara Luciana,
    nel corso della puntata del 29 aprile 2012 di Che tempo che fa, dal quarto minuto, parli del referendum piemontese contro la caccia.
    Devo dirti che ha provato dispiacere a sentire affermazioni disinformanti per il grande pubblico.

    Cara Luciana, la Caccia non è, ne deve essere, un hobby o uno sport. (Lo puoi dire anche a Fabio? E se lo rettifichi sarebbe una bella cosa. Non deve passare questo messaggio per nessuno)

    La Caccia e tutt’altra cosa rispetto a quella dipinta comunemente in TV. E ti posso dire che in molti hanno provato a descriverla ma non ci sono ancora riusciti perché la caccia la senti dentro.
    Hai mai accompagnato a caccia qualche cacciatore? Se non lo hai mai fatto, fallo. Fatti portare in montagna a caprioli, camosci, cinghiali e cervi. Concludi con i lavori di sistemazione dell’animale. Cucinalo e consumalo in compagnia. Dopo vorrei sentire un tuo intervento in TV.

    A me sembra che voi, personaggi televisivi, ogni tanto dimentichiate che c’è una parte di chi vi ascolta, che (fortunatamente) non vive in città, ma coltiva un orto, alleva le galline ed i conigli e pratica la caccia! E per questa (io dico fortunata) gente, sudare, faticare, parlare poco, non perdere tempo, conoscere, esplorare, inseguire, cacciare, dissanguare, sventrare, spennare, spellare, disossare, macellare, ma anche conservare, cucinare, sperimentare, ricordare, prevedere, condividere, soffrire il freddo sono verbi usuali, azioni comuni, abilità e capacità indispensabili.
    Spesso, quando sento affermazioni come le tue, mi chiedo come pensiate che le fettine, anzi, “il filettino di polletto, di tacchinella o di vitellina” siano arrivate in macelleria? Pensate che le fettine, anzi, il filettino di polletto, di tacchinella o di vitellina siano arrivate in macelleria senza prima essere appartenuti ad un animale vivo?

    Devo dirti che non mi piace l'invito a comperare in negozio ciò che la natura offre come diritto dell'uomo.
    Pensa che c’è gente, a cui fa … tenerezza vedere le strade affollate di macchine, i parcheggi pieni, le code, la gente nei supermercati, … a comperare ciò che è messo a disposizione dalla natura.
    Perché pensi che il tuo modello sia migliore o quello giusto e tutti si debbano addattarvisi?

    Premesso questo, concordo che hai diritto alla tua quaglia, ma lo stesso diritto lo hanno gli altri a prendersi la loro quaglia e se a te piace andare in negozio a comperare un animale che è nato e vissuto in gabbia, alimentato a mangimi, prendi in considerazione il fatto che ci può essere gente a cui piace prendere la propria quaglia nata e vissuta in libertà, alimentata con ciò che la natura le ha messo a disposizione!
    Io sono uno di quella gente!

    L’invito ad una giornata di caccia per te qui in Friuli è sempre valido. Ti assicuro che cambierai idea sulla caccia.

    Rimane per te la mia stima e simpatia.

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