sabato 9 luglio 2011

Canai, Cagnari, Canettieri, Caccia e Cacciatori

Molti pensano che i peggiori nemici della caccia siano gli animalisti io, invece, sono dell’avviso che in fatto di autolesionismo nessuno riesca a superare i cacciatori. Ed è presto detto perché. Come tutti sanno i soci delle varie riserve di caccia adottano i loro regolamenti, questi poi devono sottostare all’approvazione dei rispettivi distretti di appartenenza. Ed è qui che vengono perpetrate tutta una serie di ingerenze e di ingiustizie nei confronti di chi vorrebbe semplicemente condividere la propria passione con gli amici o addirittura di voler avvicinare i propri figli o parenti a quello che essi considerano un sano passatempo domenicale o comunque una passione che li aiuta a crescere lontano dai pericoli. In questo senso, il caso più eclatante è rappresentato dal distretto venatorio n. 1 Tarvisiano i cui componenti sono notoriamente contrari all’uso del cane da seguita nella caccia agli ungulati fino al punto di aver imposto una regola assurda per far si che nessuno, al di fuori dei soci, possa condurre i segugi durante la caccia. Per chi non lo sapesse, la caccia alla seguita viene svolta dai postaioli che sono i cacciatori piazzati nei punti di passaggio degli animali e dai canettieri che soni i conduttori dei cani. In quella che noi comunemente definiamo “battuta di caccia” queste due figure ricoprono ruoli indispensabili e complementari. Dato per scontato che il cacciatore ha il compito di prelevare il selvatico, il canettiere è colui che porta i cani sulle tracce degli animali e poi li scioglie incitando la “canizza” per spingere la selvaggina verso le poste. Il più delle volte questo ruolo è prerogativa del figlio di qualche cacciatore o di altri giovanotti che vogliono avvicinarsi al mondo della caccia. Altre volte viene svolto da simpatizzanti e appassionati che amano in particolare l’aspetto cinegenetico dell’attività venatoria. Sta di fatto che l’attività del canettiere è propedeutica a far si che, dopo aver acquisito i principi basilari su cui si fonda la caccia, il neofita decida di conseguire l’abilitazione necessaria per poter ottenere la licenza di caccia vera e propria. Ma se nel distretto Tarvisiano i “benpensanti” si sono inventati regole assurde per impedire ai giovani e agli appassionati di avvicinarsi alla caccia e di conoscerla e sperimentarla, come possiamo pensare così facendo di favorire il ricambio generazionale e l’inserimento di nuove leve tra i cacciatori? In un certo senso a questa domanda ho già risposto all’inizio. Io penso che tra i reggenti dei cacciatori vi siano alcuni dirigenti di vedute molto ristrette e questa scarsa lungimiranza abbia origine da forme di gelosia venatoria che a volte rasenta la patologia. Non si spiega altrimenti l'alta conflittualità presente nel mondo venatorio della nostra regione che considero la causa principale della scarsa attenzione che i giovani rivolgono alla caccia, contrariamente a quanto accade in tutto il resto d'Italia.
Federico

25 commenti:

  1. Mi sembra che sia necessario rivedere i fondamenti della caccia: che cos'è un'azione di caccia? Chi può partecipare ad un'azione di caccia? Rifletti ...

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  2. A mio avviso chi porta i cani deve avere la licenza di caccia ed essere socio della riserva!

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  3. Caro Mario, evidentemente Tu la pensi come loro. Con Voi la caccia muore. Un buon maestro è colui che sa trasmettere le conoscenze e fa crescere i propri allievi fino a superarlo. Con queste regole nessuno può avvicinarsi a noi e perciò non ci sarà ricambio.
    Saluti, Loris.

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  4. X Anonimo
    Mi dica lei cosa intende per azione di caccia e soprattutto chi vi può partecipare?
    Per esempio in Toscana alle battute al cinghiale in Maremma vi partecipano anche molti estranei e senza licenza di caccia (es. tutte le persone chiamate a fare rumore per deviare la fuga dei cinghiali verso le poste),forse per questo motivo la Toscana è una Regione con in ricambio generazionale di cacciatori molto alto.
    Rivedere i fondamenti della caccia significa imporre una cultura venatoria in particolare che a noi friulani non appartiene ?

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  5. Cari Loris e Federico, basta, che tristezza. Voi, Loro, gli altri ... basta! Ancora con queste divisioni. Guarda che il mondo non è diviso in quelli con te e quelli contro di te! Non è confinato in una Valle Tarvisiana (seppur bellissima). Il mondo è un attimino più grande e complicato. Il mondo della Caccia è più complicato ancora, va avvicinato, conosciuto, esplorato in punta di piedi. Solo così ci si può formare al pensiero e alla conoscenza che è l'unica cosa che distingue l'azione dell'uomo dall'azione dell'animale. Per essere cacciatori non è importante andare a caccia, ma essere consapevoli di ciò che si fa, di chi abbiamo di fronte, delle dinamiche che regolano la natura e soprattutto dobbiamo essere consapevoli che ciò che preleviamo è un bene prezioso.
    Il modello di caccia di cui tu parli è il modello applicato solo per la caccia al cinghiale, notoriamente molto prolifico e considerato dannoso nelle molti parti d'Italia che citi e che porti come esempio di avvicinamento alla caccia per i giovani. E' un modello che mira a diminuire e/o contenere la specie. E' un modello che non valorizza assolutamente l'animale (non si curano neppure del trofeo). E' un modello di mattanza, E' il modello che di caccia non ha nulla!!! Non dobbiamo prendere in considerazione quel modello per avvicinare i giovani alla caccia, è meglio che continuino a fare a qualcos'altro. La Caccia non è un diritto, ne un dovere è una passione!
    Caro Federico, non fare a me domande di cui dovresti conoscere perfettamente le risposte prima di prendere in mano un fucile. Non so quale sia la cultura venatoria del Friuli (ne sono ancora alla ricerca) ma di certo so che la cultura venatoria che NON CI DEVE appartenere è proprio quella della mattanza che attira, come dici tu, un alto ricambio generazionale.
    Ti consiglio di partecipare all'incontro di Talmassons del 10 agosto in cui si parlerà del ruolo del Cacciatore, sicuramente ne avremmo un beneficio.

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  6. X Mario: attenzione demonizzare forme di caccia alternative alla propria/preferita può essere molto pericoloso per l'esistenza della caccia stessa. Eppoi il paragone con la mattanza non regge: è attualmente la tecnica più sostenibile di prelievo del tonno rosso, proprio perchè è attuata con regole ferree e con rituali sociali che ne fanno addirittura una attrazione turistica... o preferiamo il peschereccio giapponese? Ci vogliono regole non divieti.

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  7. X anonimo:
    Le regole ci sono, ma sopratutto esiste l'ingordigia delle persone,
    esiste il prelievo a tutti i costi per rientrare dalle spese sostenute.
    Non esiste il buon senso e il rispetto reciproco,
    son pochi quelli che si curano della propria riserva anche a favore degli altri senza nessun tornaconto, in diversi esiste il moto tutto e subito, prima che me lo portino via gli altri.
    Non si tratta di demonizzare le forme di caccia, si tratta di demonizzare certi tipi di cacciatori con i quali siamo costretti a condividere la nostra passione.

    cacciatore da tre generazioni

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  8. Mi permetto di commentare alla tanta filosofia fatta dal Mario....amico siamo stufi di avere esimi professori che vengono a dirci in qualunque convegno o sagra che sia, quelli che dobbiamo essere! Basta con questa pomposità da professori tutologi. Siamo quelli che siamo e le nostre radici sono le nostre radici. La caccia con il cane segugio è una caccia che trova le sue radici nei tempi passati. I cacciatori del luogi si trovavano in squadre vuoi di paese o meglio ancora di frazione con l'obiettivo di cogliere dal bosco quegli ultimi frutti che poteva offrire prima dei rigori invernali. Non è mai stata una mattanza! Mattanza sarà con altre tipologie (nuove) di caccia che si praticano per ben 9 mesi per cinque giorni alla settimana... e con numeri ben diversi! E NON PER DUE GIORNI NEL TEMPO OBIETTIVAMENTE MOLTO RIDOTTO DI DUE MESI. BASTA QUINDI CON QUESTE DIVISIONI! I CACCIATORI HANNO IL SACROSANTO DIRITTO DI ESERCITARE L'ATTIVITA' VENATORIA COME MEGLIO GRADISCONO VISTO CHE E' LEGALE E PERMESSA IN TUTTA ITALIA. I PIANI DI ABBATTIMENTO SI RAGGIUNGONO CON QUALUNQUE METODO DI PRELIEVO CONSENTITO IN TUTTO IL MONDO!!!!! Pertanto ritengo che la regola del Tarvisiano sia una bestemmia contro la caccia partorita da menti che non hanno neppure l'elasticità di confrontarsi con tutte le culture ma che tendono ad imporre la propria cultura e visione venatoria a tutti. D'altronde non meravigliamoci ...l' andazzo oggi in Regione è proprio questo! Siamo tornati peggio dei peggiori periodi della 30! Non c'è piu neppure un pezzettino di carota....è rimasto solo il bastone e la voglia di fare regole, regole e ancora regole da parte di chi sia legittimato o meno!|Tempi bui...... ma non abbiamo ancora toccato il fondo del barile FINTANTO CHE I CACCIATORI COMUNQUE SIA ACCETTERANNO TUTTO....EH PERCHE' L'ASSESSORE HA DETTO CHE CI LASCIA ANDARE A CACCIA.... QUASI CHE FOSSE NON UN DIRITTO MA UN REGALO FATTO DAI POLITICI....MEDITATE GENTE MEDITATE

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  9. X Mario
    Caro Mario io sono cacciatore e segugista da almeno tre generazioni,nella mia famiglia tutti hanno portato i cani prima di fare la licenza di caccia.
    Nel paese dove sono nato la caccia tradizionale ha tenuto vicino amici,famiglie e ha tutt'ora un ruolo importante all' interno della comunità.
    Il ruolo del cacciatore...??
    Se andiamo avanti così saremmo sempre di meno e divisi ,forse è meglio cercare di coinvolgere più amici possibili nelle giornate di caccia prendiamo esempio dalle associazioni ambientaliste non litigano mai e cercano di far partecipare alle loro manifestazioni sempre più cittadini,così riescono sempre a spuntarla su di noi.
    In Francia le associazioni venatorie ,i cacciatori e pescatori sono molto uniti e riescono sempre ad imporre le loro ragioni ,praticando quasi totalmente la caccia tradizionale anzi in molte regioni della nazione transalpina si pratica con successo la caccia alla stanca (mattanza ???...) sugli ungulati ,dove vengono coinvolti nelle battute molti battitori senza licenza di caccia.
    I cacciatori friulani hanno ina media d'età sopra i sessantacique anni ,che ruolo può avere in futuro senza un certo ricambio generazionale?... Forse questa è una domanda da porrè ai nostri dirigenti venatori.
    X L'ors
    Concordo pienamente con quello che hai scritto ed aggiungo è inutile fare incontri o convegni fra cacciatori quando i divieti più assurdi arrivano per decisioni di una parte del mondo venatorio vuloe imporre la propia cultura e non si confronta con gli altri tipi di caccia .

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  10. Mario sostiene che la caccia non è ne un diritto ne un dovere ma una passione. Condivido pienamente. Ma allora dovrebbe anche spiegarci perchè al sottoscritto che pratica la caccia col segugio non è concesso di far appassionare il proprio figlio a questa forma di caccia mentre se esercitassi la caccia di selezione non avrei alcuna limitazione. Che sia questo il risultato che vogliono ottenere i reggenti delle riserve del Tarvisiano? Andiamoci pure a Talmassons, ma sarebbe ancora meglio se talvolta mettessimo il naso fuori dalla nostra regione. Il beneficio sarebbe di gran lunga maggiore.

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  11. Caro Anonimo del 18 luglio ore 10.00,
    Non demonizzo alcuna forma di caccia ma permettimi : ho molto difficoltà a considerare CACCIA le battute al cinghiale in Toscana (indico la bellissima e amata Toscana solamente per individuare il metodo di prelievo e la considerazione (poca) verso il valore intrinseco, di essere vivente, di frutto della natura e anche di fonte di alimentazione del cinghiale).
    Mi fa piacere la tua conoscenza della pesca del tonno rosso, ma torno a ripetere che ho difficoltà ad apprezzare le modalità di prelievo e soprattutto di trattamento della spoglia dei cinghiali del centro Italia.
    Grazie ad anonimo del 18 luglio ore 14.35, condivido perfettamente il tuo pensiero.
    Ors, Sandro e Federico: riapri la stufevole contrapposizione tra le due forme di caccia (tradizionale e selettiva), basta, non se ne può più!
    Invece mi dispiace sottolineare l’incongruenza dell’apertura della Caccia agli altri da una parte e l’invito alla chiusura sminuendo l’utilità del confronto e della formazione personale dall’altra. Non vi rendete conto che questi momenti sono gli unici o i pochi che permettono una visibilità della caccia all’opinione pubblica?
    Ma chi ti vieta di portare con te tuo figlio? Mi sembra che il problema sia la partecipazione attiva in autonomia all’azione venatoria da parte dei non cacciatori o sbaglio? Ma se non sbaglio, come si definisce chi partecipa senza licenza ad un’azione di caccia, amico, vicino di casa, moroso o morosa che sia? Anch’io sono un segugista e mi da molto fastidio vedere a caccia nella mia riserva cani di conduttori che non sono cacciatori, ne soci, ne invitati ma che partecipano alle battute di caccia come se lo fossero. Riflettete gente, riflettete!

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  12. Se non erro caro Mario sei Tu che alimenti la strastufevole contrapposizione tra caccia tradizionale e caccia selettiva volendo quasi far apparire quest'iltima come l'unica forma di prelievo sostenibile o contrapponendola a quella che tu non consideri come caccia autentica che è quella praticata con il segugio. Anche se la pratichi ma consideri gli altri come cacciatori di serie inferiore.Tu sei libero di pensare quello che ti pare ma intanto nelle mia riserve appartenente al distretto tarvisiano mio figlio non può portare i miei cani. Sarebbe questo l'alto profilo culturale a cui ti riferisci e che in qualche modo vorresti trasmetterci? Rifletti amico mio, rifletti...

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  13. Mah,a me sta contrapposizione tra tradizionale e selettiva, pare una questione di lana caprina: è possibile che appena oltreconfine (Slo), queste forme di caccia vengano compiute simultaneamente all'interno della stessa riserva/famiglia di cacciatori senza che nessuno obietti qualcosa? Sarà perchè sono regolamentate meglio che da noi? .. o forse perchè la carne è di proprietà della Riserva...!?! Cominciamo a ragionarci su!

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  14. Per Sandro Levan
    Cosa stai dicendo? Non capire fischi per fiaschi e non attribuire a me posizioni su selettiva o caccia tradizionale che non esplicito! Se poi io non considero Caccia le battute al cinghiale del centro Italia, questa è una mia posizione che non significa considerare inferiori i cacciatori umbri o toscano o emiliani. Tu consideri un inferiore un pescatore perchè pesca nel laghetto di Pescasportiva? Io no! Io considero che quella non è Pesca! Nota la C e la P maiuscole).
    Però, leggendo l'articolo "Braccate nelle Alpi Giulie" de Il Cinghiale Agosto-Settembre a pag. 90, il virgolettato del cacciatore esprime un concetto su cui è necessario riflettere e discutere. O no?
    Sul discorso dei cani, mi dispiace ma ribadisco al mia posizione su chi è senza licenza e partecipa attivamente all'azione di caccia (leggi canai, non cacciatori, no0n invitati). Diverso è il discorso di chi accompagna cioè sta con il cacciatore, amico, amica, vicino di casa che sia ... penso che questo sia il tipo di ateggiamento da tenere per avvicinare le persone alla caccia. Dai, vieni a caccia con me deve significare che io cacciatore porto con me esta con me la persona che porto per far conoscere le emozioni e l'azione di caccia. Non credo che nessuno possa dire a te, insieme a tuo figlio, che non potete andare con i cani.

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  15. Già agli inizi del 2000 caro anonimo il sottoscritto sosteneva l'opportunità di un sistema di caccia integrato che prevedesse il prelievo in forma selettiva in certi periodi dell'anno e quello attuato con i cani in altri periodi. Non mi stai dicendo niente di nuovo. Ma prova a spiegarlo a chi deve legiferare; vedi un po tu se riesci a farlo capire a qualcuno. A me sembra di parlare ai sordi! per non parlare poi dei selecontrollori, ai quali parlare di cani è come parlare ai mussulmani di Gesù. Quello che succede oltre confine, inoltre, è la stassa cosa che accade in Toscana. Io ne ho le prove e, come tu giustamente affermi, nessuno obietta alcunchè. Ma basta che alzi lo sguardo e leggi il commento di Mario qui sopra e ti renderai conto che da noi le cose andrebbero diversamente. Quì ognuno vorrebbe imporre la propria visione venatoria, e così facendo siamo diventati una categoria di sbandati a cui nessuno da più retta.

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  16. Bravo Sandro " siamo diventati una categoria di sbandati a cui nessuno da più retta " stiamo raccogliendo ciò che gli altri hanno seminato
    e sopratutto insistono a seminare, basta vedere in questo blog come siamo tutti diversi senza un minimo coesione verso la nostra passione.
    da Cacciatore da tre generazioni

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  17. Per Anonimo
    mi sembra un atteggiamento troppo pessimistico. Non possiamo definire sbandata una categoria solo perchè alcuni discutono ed hanno opinioni differenti o divergenti. Anzi, questo è un sintomo di democratica vivacità dialettica.
    Semmai, sono troppi i concetti espressi. Bisognerebbe affrontare un argomento alla volta. Per es.
    1- La caccia con il cane da seguita crea problemi?
    2- Caccia con in cane da seguita in squadre di caccia, singolarmente, ...?
    3- Ruolo e compiti dei Distretti Venatori, delle Riserve di Caccia, dei Direttori, ...
    Sicuramente è inutile parlarne e riparlarne senza giungere a qualche conclusione oggettiva.

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  18. Ribaltiamo le domande di Giovanni:
    1- la caccia di selezione crea problemi? la risposta è si e te lo posso dimostrare. Ti basti anche solo il fatto che dove l'uomo pretende di assogettare la natura alle proprie regole e quindi ai propri tornaconti, i risultati sono sempre disastrosi.
    2- la caccia col cane da seguita crea problemi? la risposta è si, ma solo a quelli che non la condividono. E allora bisogna dire che la caccia col segugio è legittima e quindi nessuno, in particolare tra i cacciatori, dovrebbe porsi il problema.
    3- il ruolo dei vari distretti e direttori dovrebbe essere quello di rispettare le leggi dandone la giusta applicazione. Lo facciano e non si arroghino il diritto di interpretarle a seconda del proprio tornaconto!
    La caccia non ha bisogno di tuttologi che ogni qualvolta si svegliano vorrebbero cambiare le regole della natura. La caccia deve ritornare a essere quello che è stata per millenni,ovvero una cosa molto semplice e naturale praticata da chi vuole vivere la natura in condivisione come chi va in barca o in montagna ecc...

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  19. Per Giovanni
    La caccia con il cane da seguita crea problemi?
    No assolutamente,in Europa viene praticato il prelievo dei cervidi con l'ausilio dei cani da seguita in molti paesi(Spagna ,Francia,Lussemburgo ,Inghilterra ,Norvegia ecc.)e di vietarla non ne parlano neppure,probabilmente i cacciatori europei hanno vedute molto più "larghe" di noi italiani.
    Ruolo dei distretti venatori , riserve ecc.?
    Mi spieghi qualcuno con la norma oggetto dell'articolo di cui sopra cosa,il Distretto N.1, intende dimostrare od ottenere,secondo me per dispetto o ripicca verso qualche socio "scomodo" che pratica la caccia tradizionale? (per esempio Taipana....)
    Infine pongo una domanda ,ma è giusto che i distretti venatori impongano norme e regole a loro comodo e piacimento tanto da arrivare ad un divieto così assurdo?

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  20. da cacciatore da tre generazioni:

    Mi sa dire Sandro e Federico perchè nelle zone dove la caccia agli ungulati, la si fà in tradizionale, si ha un così basso numero di prelievi in confronto ad una stessa area ( come etteraggio )dove la si conduce in selletiva ???.
    Che sia per via dei cani che non riconoscono tutti gli ungulati, o di chi la pratica che si dimentica di scrivere.

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  21. Per Federico
    Sai, il fatto che una cosa si pratichi in diversi Paesi non significa che la stessa cosa non sia un problema. E' necessario conoscere le cose (Il convegno internazionale sul caccia con il segugio che si è svolto a San Pietro al Natisone (UD) qualche anno fa ha dimostrato che le cacce iullustrate dagli inglesi e dai franco-belgi non sono proprio paragonobili alle nostre). Premesso questo, a mio avviso l'analisi che si deve fare deve essere molto più approfondita soprattutto non regge il discorso della tradizione. D'accordo per alcune riserve dove i cervidi sono sempre stati presenti, ma nella gran parte delle riserve i cervidi sono presenti solo da qualche decennio, tempo da non costituire una tradizione. Perciò ulteriormente premesso, ci deve essere una riflessione più approfondita, studi scientifici, dati, analisi, ... solo così si può discutere per mantenere la nostra passione della caccia anche ai cervidi con il segugio.
    Mi sembra che le conclusioni di Sandro siano un po' troppo affrettate. Se fosse così facile risolvere i problemi, mi chiedo perchè non sei ancora al governo ... Con i dogmi ora neppure la Chiesa va avanti!
    Un altro aspetto da non sottovalutare è la posizione negativa sull'uso dei cani per la caccia ai cervidi dell'ISPRA, la conoscete, e ne conoscete il vincolo? Cosa fanno la ProSegugio e le altre associazioni venatorie? Mi piacerebbe avere più strumenti/conoscenze per affrontare una discussione su un argomento così importante.

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  22. X Lucio
    Bene io sono anni che pratico la caccia nel distretto venatorio n.3 dove si pratica solo la caccia tradizionale,mi sembra che i piani di abbattimento vengano raggiunti ogni anno e le specie siano in costante aumento (se non ci credete venite alle mostre trofeistiche es. Faedis 2011).Le ricordo che nella caccia tradizionale si esce due volte alla settimana e dalla seconda domenica di settembre fino a fine novembre per i cervidi,mentre il periodo della caccia selettiva è molto più lungo e vengono concesse ben cinque uscite settimanali (c'è qualche selecontrollore che riesce a fare anche 170 uscite annuali)ed è permesso lo sparo ben due ore prima dell'alba e due ore dopo il tramonto (come fanno senza fonti luminose solo il buon Dio lo sà).
    Sig. Lucio Le chiedo a chi conviene non scrivere od annotare sul libretto regionale il capriolo abbattuto al cacciatore tradizionalista il mese di ottobre o al selettore il mese di giugno?
    X Giovanni
    Ovviamente dagli stati esteri europei prendiamo come verità indiscutibili solo le caccie selettive e omettiamo di riconoscere le tradizionali o con i cani da seguita,imponiamo la cultura del LODEN che proprio a noi friulani non appartiene e se possibile cominciamo a limitare l'uso del segugio e del cane da ferma (succede in qualche riserva in Carnia nelle zone di selezione)perchè disturba il selecontrollore nella caccia al cervo.
    Forse ci vorrebbe un pò di rispetto per tutti i tipi di caccia e non continui divieti e limitazioni!

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  23. Evidentemente Lucio non possiede la cultura del cacciatore al quale interessa il prelievo eticamente sostenibile, cioè quello che dovrebbe sostituire il ruolo del predatore naturale con quello del cacciatore dove comunque all'animale è lasciata sportivamente una possibilità di salvezza, bensì quella del selecontrollore a cui interessa molto di più il chilo di ciccia che può ricavare dalla caccia! Perchè non diciamo allrora che i pesi medi degli animali, se con questo parametro indichiamo il loro stato di salute, prelevati col segugio sono statisticamente di gran lunga superiori a quelli prelevati dai selecontrollori? Ma questa è una disquisizione che non mi appassiona. Ciò Detto, se vogliamo discutere, dovrebbe fare degli esempi concreti e non parlare genericamente di aree uguali perchè anche i territori regionali non sono tutti uguali. Parlare ad esempio di Trentino A.A. non è come parlare di Emilia Romagna o altro.
    Diverso è il discorso di Giovanni che considera la caccia col segugio svoltta in Friuli una caccia minore non assimilabile alle tradizioni europee. Ebbene caro amico mi dispiace contraddirti ma la caccia col segugio è la più antica forma di caccia organizzata svolta dall'uomo. Nessun ISPRA e nessun convegno potranno smentirmi. Se poi un convegno fatto nelle valli, per quanto rispettabilissimo, o un parere espresso da un autorevole istituto (ma per capire dovresti sapere anche da chi è composto l'ISPRA) rappresentano i tuoi dogmi, allora mi dispiace ancora di più ma sei tu che hai bisogno di chiarirti le idee e di approfondiren le tue conoscenze. Infine mi pare che questa discussione era nata non già per affrontare l'argomento segugio si o segugio no di cui si può discutere a oltranza, ma per sottolineare l'atteggiamento controproducente per la caccia di alcuni cacciatori (direttori di riserva) verso altri cacciatori. E mi pare che gli interventi dimostrino iinequivocabilmente che i peggiori nemici della caccia si trovino tra di noi. Sono sicuro caro Giovanni che se mi proponessi alla guida di un governo formato da cacciatori, il primo a non sostenermi saresti tu. Ma è proprio per quelli come te che al governo abbiamo quelli che ci meritiamo.

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  24. Caro Sandro,
    è proprio per quelli come me che quelli come te hanno la possibilità di parlare ed esprimersi seppur senza molta cognizione di causa. Il Convegno citato è stato organizzato dalla ProSegugio! Se non ti va bene neppure questo ...
    Per me i peggiori nemici della caccia sono i cacciatori ignoranti che parlano invece di stare zitti e partecipare alle varie attività cercando di capire come va il mondo venatorio intorno a loro. Invece li vedi nelle varie manifestazioni, appoggiati al consueto chiosco a parlare di chi .... l'ha fatta più eclatante ...
    Sul considerare tradizionale l'utilizzo del segugio ho dei dubbi che sia un discorso sostenibile.
    In famiglia abbiamo da sempre cani segugi. Mio padre cacciava LEPRI. Io cinghiali caprioli e cervi. Quando abbiamo capito qualcosa sulla seguita siamo passati da cani "lunghi" a "cani corti" . Dalla doppietta con i pallettoni siamo passati a carabine semiato con punto rosso. Dove sia la tradizione .... non lo so.
    Sicuramente la caccia col cane è una bella caccia con moltissime emozioni, e' la caccia per antonomasia e su questi parametri dobbiamo impostare la sua sostenibilità (oltre che sui dati dei prelievi, vedi Ris. di Caccia di San Pietro al Nat. dove c'è un ottimo rapporto numerico tra prelievi e territorio).
    Sui dogmi mi dispiace sono molto deluso. Io sono abituato a rispettare le Istituzioni e invito tutti a farlo.
    Sul discorso della carne ... ci vuole più onestà di pensiero e lascimo i discorsi da osteria ai beoni.
    Come ultimo commento, non abbinerei e neppure avvicinerei il concetto di sportività alla caccia come fa qualcuno anche in pubblico. La Caccia, a mio avviso, non è, non deve essere, ne può essere assolutamente, uno sport!! La Caccia è molto di più, un'attività che implica e coinvolge molte sfere dell'agire umano ma non quella del divertimento nel sopprimere una vita. Rischiamo di passare per assassini come vuol farci passare la frangia anticaccia.

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  25. Sembrerebbe che io debba ringraziare Giovanni che mi concede la possibilità di esprimermi "seppur senza molta cognizione di causa". Credo amico mio che tu abbia le idee un pò confuse e perciò necessitino di essere riordinate. Nel convegno che continui a citare nessuno ha messo in discussione l'utilizzo del segugio nella caccia agli ungulati, come mi par di capire stai facendo tu. Ora, sul fatto che gli studiosi concordino che l'utilizzo dei cani (segugi) nella caccia risalga a oltre 35.000 anni dovrebbe aiutarti a capire se tale pratica può considerarsi tradizionale e sostenibile e farti anche capire chi sono gli ignoranti che parlano invece di stare zitti. Se non bastasse sappi che anche il TAR friulano ha sentenziato l'ammissibilità della caccia col segugio, dunque anche le istituzioni riconoscono la piena legalità di questa caccia, quindi se sei abituato a rispettarle come dici, devi dimostrarlo nei fatti e non solo a parole o peggio pretendendo il rispetto dagli altri. La caccia alla seguita è stata codificata ( vedi testi e manuali) più di 500 anni addietro, ora se permetti dubito fortemente che tu abbia capito qualcosa sulla seguita quando affermi di essere passato da cani "lunghi" a cani "corti". Queste definizioni infatti non appartengono alla cultura cinegenetica del segugio perchè il segugio non è ne lungo ne corto. Già da noi si tende a far cacciare il segugio a singolo o in coppia che non è la massima espressione del segugismo ma un adattamento funzionale voluto per accontentare quelli che sostengono che i segugi disturbano il selvatico e forse anche per migliorare il carniere che comunque non è la mia massima aspirazione. Non capisco poi il paragone evolutivo dalla doppietta alla carabina. Sicuramente la tecnoligia ha fatto passi da gigante in tutti i settori, per cui non vedo il motivo contrario perchè anche nella caccia si siano migliorate le armi. O preferiresti tornare all'arco e alle frecce? Sicuramente la caccia ha molte implicazioni, dallo sport all'aggregazione per non parlare delle ricadute economiche tuttaltro che trascurabili. Di sicuro non è un lavoro e in quanto tale togliti dalla testa di configurarla come un'attività gestionale manageriale come vorrebbe farci credere qualcuno. Io personalmente a caccia mi diverto e basta. Alla faccia degli anticaccia. Che agli altri piaccia o meno.

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